Cronaca (!!!VERA!!!) di una pseudo-posteggia on the train

E’ il 29 luglio, anno 2010. Entro nel treno che mi riporterà a Casalnuovo, prendo posto e mi accingo, come mio solito, alla lettura del libro che porto sempre con me per far sì che il viaggio scivoli via presto. Di fronte a me siedono due ragazze, entrambe cuffie nelle orecchie. Quella seduta vicino al finestrino – biondina, occhi chiari, maglietta rosa e pantaloni al ginocchio bianchi – tiene le gambe stese verso il posto a fianco al mio, vuoto. Nell’aprire il mio libro, prima di immergermi nella storia, annoto la sua espressione assorta e provata di chi ha avuto una pessima sessione estiva con l’università, buttando poi un occhio con piacere le gambe ben depilate, toniche e lisce che gridano “portateci al mare!”.
Il treno parte dalla stazione terminale della Circumvesuviana e si ferma alla fermata di piazza Garibaldi, dove entra tutto trafelato un tizio che punta il posto a fianco a me, vede le gambe della ragazza e domanda: “E’ libero?”
La ragazza ritorna dal suo empireo musicale al presente e ritrae le estremità, facendo sedere il tizio. Dal respiro affannato sento che ha fatto una corsa. L’ho guardato solo con la coda dell’occhio e subodoro la matrice tamarroide della persona. 
Passata la fermata di Poggioreale la voce registrata del treno annuncia: “Prossima fermata: Volla.”
Al che lui mi chiede: “Ah ma è un diretto?”
Io, sovrappensiero perché immerso nella storia che stavo leggendo, sulle prime non capisco il senso della domanda, tant’è vero che neanche io mi ero poi reso conto di essere salito su un diretto. Poco importa, la fermata di Casalnuovo c’è sempre.
La bella ragazza con i calzoni al ginocchio risponde per me: “Sì, è un diretto.”
“Ah, quindi arriva alle tre meno venti a Baiano?”
La ragazza, per il s^ e per il no, risponde che crede di sì.
“Bbuon, allora invece di arrivà alle tre e dieci arrivo alle tre meno venti. Bbuon accussì.”
Tipiche frasi inutili che chi pensa ad un abbordaggio usa per riempire il silenzio, penso io.
Prima che la ragazza possa riallacciare il suo legame spirituale con la musica dell’mp3, il tizio chiede: “Ma tu non sei di Baiano, vero?”
La ragazza, un po’ sorpresa per la domanda, fa cenno di no.
Oilloc, ohì – penso io – si va in scena! In genere domande del genere lasciano preludere cofecchie, o attaccar semplicemente bottone. Ma MAI mi sarei sognato che le mie orecchie avrebbero ascoltato quanto segue.
“Perché tieni una faccia conosciuta, per questo te l’ho chiesto. E di dove sei?”
Domande classiche dell’abbordaggio grezzo. Non stacco gli occhi dal libro: in genere mi imbarazzo anche per quei tizi stonaterrimi che vanno ad esibirsi a La Corrida per avere 5 minuti di gloria, figuriamoci a trovarmi a un palmo da un tamarroide in piena “danza dell’amore”.
“Diciamo vicino Nola.” risponde, un po’ restia, la ragazza.
“Ah ecco. Mi era parso di vederti ai Gigli di Nola.”
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Ai Gigli di Nola?!??!?!?!?!?!
“Ai Gigli di Nola?” domanda imbarazzata la ragazza. ( sono paragnosta, lo so )
“Si, io ci vado spesso. Mi pare di averti visto proprio là”
Non ho sentito rispondere la ragazza, ma non credo ne avesse intenzione. Con la coda dell’occhio percepisco che sposta lo sguardo fuori dal finestrino.
“Ma che state stanca?” insiste quello.
Lei non risponde. O è seccata o è in serio imbarazzo.
“La signorina è stanca!” decide lui, sornione “Che hai fatto, sei tornata da scuola? No, mica c’è più scuola, mo. Università?”
Credo che la “signorina” si sia concessa un cenno d’assenso con la testa, perché poi sento il tamarroide proseguire: “Si ricordi signorina: la vita è fatta di sacrifici e sudore, ma poi ti dona tante soddisfazioni.”
Sono capitato alla sagra del luogo comune?
“Per esempio, pur’io faccio una vita sbattuta, tutta di sacrifici, ma alla fine riesco ad avere i miei successi.”
E prima ch’io possa chiedermi cosa mai faccia nella vita costui, aggiunge: “Io faccio il parcheggiatore.”
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Ok, dove sono le telecamere di “Scherzi a parte”?
“Quello il parcheggiatore è un mestiere serio! L’euro te l’hea sapè faticà! Nce stann nu sacc’e guagliun ca pensano ca se mettono llà a guardà a machina e teneno a fatica pavata. Infatti non durano manco nu juorn. Io invece il cliente me lo aggarbo, ce faccio fa ‘a manovra, faccio a battuta, ‘o dong’a parlà. A volte si nun è un euro, son due euro! E faccio in media 60 euro al giorno.”
Qualcuno gli infili una ciabatta in bocca, vi prego!
“Tu di che parte di Nola sei?”
“No, sono vicino Nola. Non proprio Nola.” dice la ragazza, che comincia a esser divertita da questo bizzarro arnese.
“Ah ecco, diciamo Marcianise?”
“Non proprio. Cicciano.”
E il chionzo intanto ha ottenuto di sapere quello che voleva sapere, penso io.
“Ah ecco. Perchè io prima facevo un’altro lavoro. Facevo i panini a via ******, forse è lì che ti ho visto.”
In quel mentre gli squilla il cellulare. Guarda il display per vedere chi fosse, risponde: “Sono impegnato.” e riattacca, facendo l’eloquente gesto seccato che noi napoletani traduciamo in prosa come “M’he abbuffat’a guallera!”
E senza che nessuno, e sottolineo NESSUNO, gliel’abbia chiesto si mette a spiegare: “Questa è una mia amica. È divorziata e tiene un bambino. Ogni tanto mi chiede cocc cos’e sord. Ma già aier c’aggia dato 20 euro p’accattà ‘o llatte p’o figlio, mo che va truvann’a me? Comm’ se io nun teness’e problemi. Io sono divorziato e tengo una bambina di 2 anni…”
Non so cosa mi abbia fatto girare la testa alla mia destra, ma fu provvidenziale, perchè tra una cosa e l’altra ero arrivato a Casalnuovo senza accorgermene. Infilo la porta prima che chiude, per metà sollevato per essermi sottratto a quella conversazione da stillicidio sociologico e per metà rammaricato dell’essermi perso l’evolversi di questa improbabile “posteggia”.

P.s. 60 euro al giorno??????? che in un mese sono 1800 euro?!?!?!?!?!??! Esentasse?!?!?!?!?!? quando un povero cristo laureato deve fare 10mila colloqui per un posto di merda in un call center dove prende – se gli va beeeene – 4 euro l’ora?
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Guagliù, ma jamm’a ffà ‘e parcheggiatori!!!!
Capo!!! Avanti c’è posto!!!!
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2 risposte a Cronaca (!!!VERA!!!) di una pseudo-posteggia on the train

  1. Resy ha detto:

    Peppe perchè io non c\’ero sai ceh risate…..

  2. Giuseppe ha detto:

    ma serio!

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